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Canto per Europa
Paolo Rumiz
Giangiacomo Feltrinelli Editore
L'Europa, imbarbarita e senz'anima, ha dimenticato le sue origini e persino il suo nome. Per ritrovarlo, quattro Argonauti occidentali - nomadi incalliti - battono il Mediterraneo su una barca ultracentenaria portatrice di una grande storia. Sulle coste del Libano, prendono a bordo una giovane profuga siriana di nome Europa, che chiede di fuggire con loro verso ovest. Da quel momento, rivive in lei la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto ma anche la deriva di un mondo fuori controllo: naufragi, emigrazioni e turismo di massa, conflitti, pestilenze, incendi e alluvioni. Ingravidata in sogno dal re degli dei, la ragazza si svela come la Grande Madre e, nel vedere per la prima volta la sua nuova terraferma, esprime la propria gioia in modo tale che i compagni, commossi, decidono di dare al continente il nome di lei. La sua epopea li aiuterà a comprendere il senso della loro patria comune: Europa è "il sogno di chi non ce l'ha", di chi viene da lontano, non di chi la abita. Ma soprattutto Europa è femmina, è una figlia dell'Asia, è una donna benedetta dagli dei, e forse la capostipite di tutti i migrati In un trittico ideale con "Il filo infinito" e con i versi dedicati all'eroina de "La cotogna di Istanbul", Paolo Rumiz riscrive al femminile l'epica del nostro continente, mescolando mito, viaggio, storia e mistero alle tragedie dell'attualità. È un libro scritto di notte, questo, come tiene a precisare il suo autore, e non è un dettaglio: nel buio, attorno al fuoco, sono nati i racconti delle nostre radici. Di queste narrazioni fondanti "Canto per Europa" ha il ritmo e il respiro.