Arte dell'Ottocento Paesaggi Nature morte Ritratti

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DIPINTI DEL '800
 

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di Arte dell’Ottocento disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende paesaggi, nature morte, ritratti, volti, soggetti sacri, scorci e vedute di artisti dell'800 con cui arricchire gli ambienti della tua abitazione

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Dipinto di Scena con Filatrice 1876
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Dipinto di Scena con Filatrice 1876

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Dipinto di Scena con Filatrice 1876

Olio su tela, applicata a tavola. Scuola francese. Firmato F. Barthélemy e datato 1876 in basso a sinistra. La scena è di gusto e ambientazione orientaleggiante, e suggerisce l'educazione, domestica e intellettuale, di una giovinetta (si impone il richiamo seppur laico all'Educazione della Vergine!): una fanciulla, in piedi al centro della scena, mentre è intenta ad un lavoro di ricamo ascolta l'insegnamento della madre, che tiene tra le mani dei fogli scritti; la donna anziana è vestita in abito orientale e adagiata su un triclinio, mentre, alle sue spalle, una serva scosta la tenda, lasciando apparire lo sfondo di un imponente tempio classicheggiante. La scena è caratterizzata da particolari dell'ambientazione curati e ricchi di dettagli, come nel mazzo di fiori sul tavolo da ricamo, nel tessuto che ricopre il triclinio su cui è adagiata la madre; l'atmosfera intima e domestica è sottolineata dai colori di terra delle mura del palazzo, su cui spiccano le tinte vivaci delle figure, ben illuminate dalla luce erompente dall' esterno. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi
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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

Composti da fogli xilografati, cuciti insieme e in parte colorati, con figure e testi abbinati. Il gruppo è composto da 23 libretti, dei quali due in tre copie ed uno in quattro copie; un'altra coppia presenta stessa copertina ma contenuti differenti. I libretti si possono considerare come "manga" del XIX secolo: la parola "manga" ancor oggi può designare tante produzioni diverse, come vignette singole, disegni sparsi, illustrazioni più elaborate, strisce a fumetti, albi a fumetti, nonché disegni animati. Partendo quindi dall'assunto che non esiste una “forma manga” ma diversi modi di concepire oggetti e forme grafiche tutti denominabili con tale parola, il termine manga si può attestare nell'uso letterario e saggistico in Giappone già nel XVIII secolo per indicare, come detto sopra, disegni e bozzetti. Ma è dalla prima metà dell'Ottocento che si afferma, grazie alla progressiva pubblicazione, a partire dal 1814, dei 15 volumi di illustrazioni, studî, divertimenti grafici e dettagliate stampe bicromatiche di Katsushika Hokusai. Se invece si vuole dare alla parola il significato più specifico di “storie disegnate in sequenza”, l'esordio allora va collocato alla seconda metà del XIX secolo, analogamente a come avvenuto in Europa e negli Stati Uniti per i fumetti. I libretti si presentano in buone condizioni.

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Dipinto di Luigi Bisi
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Dipinto di Luigi Bisi

L'antico battistero di Gravedona

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Dipinto di Luigi Bisi

L'antico battistero di Gravedona

Matita e acquarello su carta. Firmato in basso a sinistra. Dello stesso soggetto ma con personaggi, esiste dell'artista milanese la versione su tela, conservata presso la civica Raccolta d'arte Museo dell'Ottocento di Villa Belgioioso Bonaparte, a Milano. Luigi Bisi si specializzò in vedute di interni di chiese della Lombardia, con una predilezione per il Duomo di Milano. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Joseph Haier
ARAROT0257930
Dipinto di Joseph Haier

Corteggiamento al Pozzo 1873

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Dipinto di Joseph Haier

Corteggiamento al Pozzo 1873

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Haier fu un pittore e fotografo viennese, ma vissuto a lungo nella Repubblica ceca. Nella su produzione pittorica rientrano ritratti e molte scene di genere, ambientate come questa nell' ambiente rurale ceco. Si ha un venditore di giare, trasportate sul dorso del suo somarello, che si intrattiene presso un pozzo in conversazione amorosa con una fanciulla, la quale intanto porge un ciuffo di erbetta alla docile bestia. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Scena galante
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Dipinto con Scena galante

Amore e Vino

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Dipinto con Scena galante

Amore e Vino

Olio su placca metallica, con forma trapezoidale e concavità al centro, nella quale è inscritta la scena pittorica, mentre i quattro angoli son sbalzati con decori. Il dipinto propone una scenetta allegra e galante tra una giovane e avvenente locandiera, che sta spillando il vino dalla botte nei fiaschetti, e un avventore che la avvicina per farsi riempire il calice. Il dipinto presenta lievi cadute di colore. E' presentato in cornice a teca, in stile.

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Dipinto su Metallo con Scena di Gioco tra Bambini
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Dipinto su Metallo con Scena di Gioco tra Bambini

Le bolle di Sapone

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Dipinto su Metallo con Scena di Gioco tra Bambini

Le bolle di Sapone

Olio su placca metallica, con forma trapezoidale e concavità al centro, nella quale è inscritta la scena pittorica, mentre i quattro angoli son sbalzati con decori. Il dipinto propone una scenetta gioiosa: un gruppo di bambini gioca con le bolle di sapone che uno di loro sta soffiando, mentre gli altri le guardano divertiti e la ragazzina più grande solleva il piccolo perchè le prenda! Presenti lievi cadute di colore. E' presentato in cornice a teca in stile.

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Riproduzione del XIX Secolo della Croce smaltata di Pasquale I.
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Riproduzione del XIX Secolo della Croce smaltata di Pasquale I.

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Riproduzione del XIX Secolo della Croce smaltata di Pasquale I.

Formelle di rame decorate a smalti. Si tratta di una riproduzione ottocentesca della Croce smaltata di Pasquale I (817 -824), importante stauroteca in rame sbalzato e dorato, che conservava al suo interno frammenti minuti della Croce di Cristo, e che divenne parte del Tesoro deposto da Leone III (795-816) nell' oratorio detto Sancta Sanctorum in Laterano. La Croce è costituita da cinque formelle, disposte a forma di croce latina, sulle quali sono rappresentati con vivaci figurazioni smaltate sette episodi della vita di Gesù. Nella formella superiore si hanno l' Annunciazione e la Visitazione di Maria; nella formella al centro la Nascita di Gesù; a sinistra la Fuga in Egitto e a destra l'Adorazione dei Magi; nel braccio inferiore infine la Presentazione di Gesù al tempio e il Battesimo di Gesù. Le formelle sono composte su una base lignea e presentate in cornice a teca con vetro.

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Dipinto Paesaggio con Montagne
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Dipinto Paesaggio con Montagne

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Dipinto Paesaggio con Montagne

Olio su tela. Scuola centro-europea di fine '800-inizio '900. Firma non identificata in basso a destra. Lo scorcio paesaggistico vede una campagna con boschi di conifere, traversata da un torrente e sovrastata da cime rocciose. Il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900, con decori e fregi.

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Dipinto di Lambert Von Babo
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Dipinto di Lambert Von Babo

Scena di Corteggiamento 1887

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Dipinto di Lambert Von Babo

Scena di Corteggiamento 1887

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra, con ulteriore iscrizione "Baden" (località?). La scena propone una giovane coppia in abiti popolari settecenteschi, seduta su una panchina sotto un alberello fiorito, lungo un sentiero di campagna: il ragazzo sta facendo provare alla fanciulla a suonare il flauto dolce, simpatico espediente di corteggiamento. Non si hanno indicazioni biografiche dell' artista, di provenienza germanica dal nome e dalla località indicata. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Interno con Mamma e Figlia
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Dipinto Interno con Mamma e Figlia

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Dipinto Interno con Mamma e Figlia

Tempera su tela. Inquadrate in una cornice dipinta, intagliata a volute e dorata, sono ritratte una madre ed una figlia: la giovane donna è languidamente allungata su un divano ottomana, e carezza la bambina inginocchiata accanto a lei, tenendo con una manina un cestino della merenda. Al retro presente restauro, on toppa nella parte centrale. L'opera èpresentata in cornice in stile.

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Litografia di Eugene de Blaas
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Litografia di Eugene de Blaas

Scena galante 1885

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Litografia di Eugene de Blaas

Scena galante 1885

Litografia. Firmata in basso a sinistra. Pubblicata da Arthur Tooth a Londra. La scena è tipica del pittore di origini italo-austriache: Eugene de Blaas prediligeva le simpatiche e spesso maliziose scene di genere, con fanciulle e giovanotti (spesso collocati nelle calle veneziane ma non solo) intenti a chiacchiere, pettegolezzi e giochi di corteggiamento. Suo soggetto preferito fu la figura femminile popolana, raffigurata con volto angelico dalla pelle diafana e lo sguardo malizioso e romantico, descritta con colori vivaci e con tecnica eccellente nel suo ambiente quotidiano. La litografia presenta diffuse gore di umidità. In cornice di metà '900.

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Dipinto Scena con Otello e Desdemona
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Dipinto Scena con Otello e Desdemona

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Dipinto Scena con Otello e Desdemona

Olio su tela. Scuola centro-europea di inizio '900. Si tratta di copia del celebre dipinto realizzato nel 1880 circa da Carl Ludwig Friedrich Becker (1820 -1900) e venduto in asta da Sotheby's a New York nel 1999. In basso a destra è presente la scritta Becker ad imitare o a rimandare all'originale. Nella scena il moro di Venezia sta raccontando a Desdemona e al Doge le sue peripezie di capitano della flotta veneziana.

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Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli
ARARNO0250937
Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli

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Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli

Olio su tela. Scuola centro-europea di fine '800. La Madonna siede in trono, con Gesù addormentato in grembo; sui due lati una schiera di angioletti, in vesti di fanciulli di diverse età, suonano strumenti e cantano: il loro concerto è forse la ninna nanna che accompagna il sonno del Divin Bambino. La scena è raffigurata dipinta in un altare marmoreo, sulle cui balaustre laterali sono collocati gli angeli; alle spalle di Maria una lunetta con un cielo stellato, mentre ai suoi piedi, sono posti una colomba e rami di ulivo, simboli di pace. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Dipinto Alessandro Magno conquista Gerusalemme
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Dipinto Alessandro Magno conquista Gerusalemme

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Dipinto Alessandro Magno conquista Gerusalemme

Tecnica mista (matita, penna, inchiostro marrone e gesso bianco) su carta. Scuola italiana di inizio '800. La scena rappresenta l'incontro tra un alto sacerdote e un condottiero: se questi è seguito da tutto il suo esercito, con soldati di diverso grado truci e armati, il sacerdote è seguito da tutto il popolo che inneggia al vincitore, mentre due giovani donne in ginocchio offrono corone di fiori. Alle spalle della scena, le possenti mura con la porta d' ingresso ad una città, verso la quale indica il sacerdote, quasi a consegnarla al condottiero. L'abbigliamento del sacerdote, in particolare la presenza del pettorale cosiddetto "della Decisione" che egli indossa, rimandano ad un sacerdote israelita, e quindi la città potrebbe essere Gerusalemme; invece l' abbigliamento del condottiero vincitore, con l'elmo sormontato da due cavalli, rimanda ad Alessandro Magno, che nel 332 a.C. conquistò effettivamente la città. Il disegno è presentato in cornice in legno intagliato di fine '800.

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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este
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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este

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Dipinto Ludovico il Moro sulla Tomba di Beatrice d'Este

Tecnica mista (matita, penna, inchiostro marrone e gesso bianco) su carta. Scuola italiana di inizio '800. Ludovico Maria Sforza piange sulla tomba della giovane moglie Beatrice d'Este (1475 -1497); attorno a lui i frati di Santa Maria delle Grazie e alla sua sinistra Bramante e Leonardo. Sul lato corto del baldacchino marmoreo della tomba è presente lo stemma degli Sforza, con due serpenti e due aquile. Il Moro fu profondamente scosso dalla morte precoce per parto della giovanissima moglie Beatrice, compagna della vita privata ma anche di quella politica, così come alla stregua del del marito, una mecenate per i geni dell'arte della loro corte, quali appunto Leonardo da Vinci e Il Bramante, autori di molte opere pittoriche e architettoniche della corte viscontea-sforzesca. Di questo episodio si conoscono diverse versioni soprattutto ottocentesche, da quella del 1815 di Giovanni Battista Cigola alla Pinacoteca Ambrosiana, a quella di Alessandro Reati del 1850 ca. Il dipinto è presentato in cornice in legno intagliato di fine '800.

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Dipinto di Giovanni Rava
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Dipinto di Giovanni Rava

Paesaggio montano 1917

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Dipinto di Giovanni Rava

Paesaggio montano 1917

Olio su cartone. Firmato e datato in basso a destra. Originario della provincia di Cuneo, Giovanni Rava si dedicò principalmente a paesaggio, reso in forme veriste e con un tocco impressionista, nelle celte degli effetti luministici. L'opera è presentata in cornice di metà '900..

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Dipinto di Lorenzo Delleani
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Dipinto di Lorenzo Delleani

Interno di Stalla, 1889

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Dipinto di Lorenzo Delleani

Interno di Stalla, 1889

Olio su tavola. Firmato e datato 30-11-1889 in basso a sinistra. Il Delleani, che inizialmente dipinse prevalentemente soggetti storici, si avvicinò progressivamente alla pittura paesaggistica "en plein air", soprattutto dei luoghi delle sue origini, le valli piemontesi, caratterizzando i suoi scorci con vibrazioni cromatiche e calde luminosità. Negli ultimi decenni della sua vita peraltro, egli si lasciò coinvolgere anche dal filone orientalista, per ritornare però poi ai suoi scorci paesaggistici, realizzando soprattutto tavolette ricche di caldi colori e suggestive atmosfere. Più rara ma altrettanto suggestiva la sua produzione di interni, come questo di una stalla, dove le figure animate, le pecore, compaiono come macchie quasi indistinte di colore all'interno di un ambiente giocato tutto sugli effetti luministici di un'unica gamma cromatica. Restaurato e parchettato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900, con tracce di restauro e piccole mancanze.

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Dipinto di Adolfo Magrini
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Dipinto di Adolfo Magrini

Ballerina 1896

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Dipinto di Adolfo Magrini

Ballerina 1896

Tecnica mista su cartone. Firmato datato in basso a destra. Adolfo Magrini fu un artista poliedrico: pittore, illustratore, incisore, scenografo, dopo una produzione iniziale influenzata dalla pittura romantica del Palizzi e del Morelli, si fece contaminare dalle influenze mittel-europea, connotandosi di maggior spigolosità. Quest' opera giovanile risente ancora dell' influenza degli artisti partenopei con cui si formò. Il dipinto è presentato in cornice della prima metà del '900. Presenta alcuni danni del colore.

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Dipinto Paesaggio montano con Pescatore, 1894
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Dipinto Paesaggio montano con Pescatore, 1894

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Dipinto Paesaggio montano con Pescatore, 1894

Olio su tela. In basso a destra firmato Borella e datato 1894. Si tratta probabilmente di Rafael Borella (1874 -1953), pittore nato e formatosi a Milano ma trasferitosi poi in Uruguay. Nella sua prima produzione italiana, rientrano paesaggi veneziani e della Val d'Aosta. Questo dipinto, che propone uno scorcio montano, con prati traversati da un torrente presso il quale siede un pescatore. La scena potrebbe quindi essere una produzione giovanile di Borella, a lui consona per soggetto e stile. L'opera è presentata in cornice coeva.

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Grande Succo d'Erba XIX Secolo
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Grande Succo d'Erba XIX Secolo

Le Nove Muse

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Grande Succo d'Erba XIX Secolo

Le Nove Muse

Succo d'erba. In basso a destra compare la parola Euterp. L'enorme succo d'erba raffigura le nove Muse, divinità greche femminili, tutte sorelle, in quanto figlie di Zeus e di Mnemosine, e aventi come guida il dio Apollo. Esse rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, intesa come verità del "Tutto" ovvero l'«eterna magnificenza del divino». Inizialmente considerate in modo generico divinità del canto e delle danze gioconde, deputate a mettere in musica e versi storie quali l'origine del mondo, la nascita degli dei e degli uomini, le imprese di Zeus, e raffigurate spesso accompagnate da vari strumenti musicali, a partire dall'epoca ellenistica vennero loro associate tutte le espressioni canore e musicali comprese quelle tristi e funebri, ed altre arti quali il teatro, e a ciascuna di esse fu associato un genere d'arte specifico, in modo che potessero essere invocate singolarmente per esercitare la loro ispirazione e protezione. La parola "Euterp" rimanda al nome di una di esse, appunto Euterpe, musa della poesia lirica e della musica, tradizionalmente raffigurata con un flauto; ma il nome Euterpe etimologicamente significa "Colei che rallegra" che porta gioia, e si può pensare quindi la scelta di tale nome a titolare l'arazzo voglia rimandare alla più antica funzione delle Muse, quelle di portatrici di gioia attraverso l'arte. In questa presentazione, le muse compaiono mentre danzano, agghindate di veli e tralci fioriti; nelle loro mani o posati accanto, compaiono strumenti o altri oggetti simboli dell'arte che esse ispirano (le maschere teatrali sia tragica che comica, la tavolozza pittorica, vari strumenti musicali...). IL grande dipinto presenta segni di usura e macchie di umidità.

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