Val d'Aosta - La perla dell'Alpi

Licurgo Cappelletti
Successori B. Seeber, Librai-Editori

AA.VV.
Biblioteca Trivulziana del Comune di Milano

Peter Hill Beard
Taschen

A landmark book on Africa revisited: The origins, history, and prospects of big game in Africa Researched, photographed, and compiled over 20 years, Peter Beard's End of the Game tells the tale of the enterprisers, explorers, missionaries, and big-game hunters whose quests for adventure and "progress" were to change the face of Africa in the 20th century. This landmark volume is assembled from hundreds of historical photographs and writings, starting with the building of the Mombasa Railroad ("The Lunatic Line") and the opening-up of darkest Africa. The stories behind the heroic figures in Beard's work--Theodore Roosevelt, Frederick Courtney Selous, Karen Blixen (Isak Dinesen), Denys Finch-Hatton (the romantic hero of Out of Africa), Philip Percival, J. A. Hunter, Ernest Hemingway, and J. H. Patterson (who became famous as the relentless hunter of the "Man-Eating Lions of Tsavo")--are all contextualized by Beard's own photographs of the enormous region. Shot in the 1960s and '70s in the Tsavo lowlands during the elephant-habitat crisis and then in Uganda parks, Beard's studies of elephant and hippo population dynamics document the inevitable overpopulation and starvation of tens of thousands of elephants and rhinos.

Originally published in 1965 and updated in 1977, this classic is resurrected by TASCHEN with rich duotone reproduction and a new foreword by internationally renowned travel and fiction writer Paul Theroux. Touching on themes such as distance from nature, density and stress, loss of common sense, and global emergencies, this seminal picture history of eastern Africa in the first half of the 20th century shows us the origins of the wildlife crisis on the continent, a phenomenon which bears a remarkable resemblance to the overpopulation and climate crises we face today.

AA.VV.
Elio Sellino Editore

Alberta Campitelli
Editoriale Jaca Book - Libreria Editrice Vaticana

Non si può parlare dei famosi giardini romani, interni alla città e nella campagna, senza ricordarsi che prima di essi sorsero già nel Medioevo i giardini vaticani: proprio questi furono l'oggetto di imitazione per i giardini romani. Pur celeberrimi, i giardini vaticani mancano di uno studio che li inserisca come imprescindibile pietra miliare nella storia del giardino occidentale e nella storia dell'arte. Le prime notizie sui giardini vaticani ci giungono in rapporto a alcune trasformazioni avvenute nel XIII secolo. Gli ultimi grandi cambiamenti si avranno negli anni Trenta del XX secolo, quando il Vaticano divenne uno Stato. Questa pubblicazione ripercorre tutta la loro storia, evidenziando realizzazioni, esperimenti e trasformazioni che concernono 22 dei 44 ettari totali della Città del Vaticano. Sulla base di una vasta ricerca dei documenti originali, è stato possibile ricostruire le origini dei giardini e la presenza di una collezione di piante tale da farli considerare il più antico orto botanico d'Italia; il configurarsi di tipologie architettoniche e del verde destinate a costituire modelli per lo sviluppo delle ville; la presenza quali curatori dei giardini di personalità come Michele Mercati (tra il 1570 ed il 1580) che vi ha introdotto piante provenienti dalle Americhe e all'epoca rarissime e di Johannes Faber (dal 1600 al 1629), illustre botanico membro della prestigiosa Accademia dei Lincei.

AA.VV.
Gli Sfidanti - Società Cooperativa

Carlo Annoni
La Grafica

Luigi Mallé
Tipografia torinese editrice

Giuseppe Franco Viviani
Società Cattolica di Assicurazione

AA.VV.
Fraco Maria Ricci

AA.VV.
Garzanti Grandi Opere

Angelika Taschen
Taschen

L'architettura tradizionale giapponese è così ricca e unica che è veramente difficile migliorarla. Tuttavia i designer e gli architetti giapponesi contemporanei continuano a cercare nuovi modi per rinnovarla traendo ispirazione dal passato. Che si tratti di una casa tradizionale perfettamente conservata o di un appartamento all'avanguardia, le migliori case giapponesi hanno in comune la predilezione per gli spazi accuratamente progettati e per i materiali caldi come il legno, i mattoni e il bambù. Da una fattoria con il tetto di paglia in cui vive un monaco Zen alla sperimentale 4x4 House di Tadao Ando, dalla Shutter House di Shigeru Ban a un bell'omaggio al bambù in forma di casa, questo libro attraversa il paesaggio sfaccettato dello stile di vita e dell'abitare giapponese contemporaneo. Comprende una lista di indirizzi e un glossario per termini specifici, come tatami.